Bologna, 5 gennaio 2025 – «Il benessere degli animali è la nostra massima priorità. Tutto il nostro lavoro si concentra sul fornire ai nostri cavalli un ambiente sicuro e sano. Il successo nello sport è possibile solo se i cavalli sono completamente con noi, dalla nostra parte. Nel momento decisivo, quando tutto si gioca su frazioni di secondi sul salto, la nostra mente e quella del cavallo si fondono. Se c’è qualcosa in mezzo, che sia dolore o sfiducia, questo sport non può funzionare ai massimi livelli».
Con queste parole, Max Kühner, numero 5 nell’ultimo ranking mondiale del 2024 (al 30/11) nonché bronzo a squadre nel Campionato d’Europa di Milano 2023 e settimo a Parigi 2024, ha messo la parola fine a una grigia vicenda che lo ha visto suo malgrado protagonista negli ultimi sei mesi. Per la precisione da una settimana prima dell’inizio dei Giochi di Parigi.
La vicenda
A pochi giorni dall’ingaggio a cinque cerchi, il 51enne cavaliere bavarese che monta dal 2015 per l’Austria si è visto recapitare l’equivalente di una denuncia penale dietro richiesta della Procura di Monaco II. L’accusa, pesantissima, era di maltrattamento di animali. Kühner, una laurea in business admininstration e una reputazione cristallina, era stato in sintesi denunciato per aver sbarrato dei cavalli durante il lavoro a casa. Era seguito l’annuncio del tribunale distrettuale di Starnberg – un giorno prima dell’inizio dei Giochi Olimpici – di aver già emesso provvedimenti contro Kühner e un’altra persona che, nel marzo 2024, lavorava presso la sua scuderia come trainer.
A distanza di tanti mesi e tensioni, come regalo per il nuovo anno, per Kühner è arrivata la notizia che il tribunale di Starnberg ha archiviato il procedimento a suo carico.
Come sottolineato dal portavoce del tribunale distrettuale Franz von Hunoltstein, è valsa la presunzione di innocenza e il tribunale stesso ha diramato un comunicato stampa. “Con il consenso dell’imputato e della Procura, il tribunale distrettuale di Starnberg ha ordinato l’interruzione del procedimento contro il cavaliere di salto ostacoli Max K. ai sensi dell’articolo 153a (2) del Codice di procedura penale. L’adempimento dell’ammenda significa che il procedimento è stato definitivamente interrotto e non ci sarà alcun processo”.
Il sostegno degli stakeholders
Plaudendo alla decisione della giustizia penale tedesca, la Federazione austriaca (OEPS) si è espressa sia attraverso le parole della presidentessa Elisabeth Max-Theurer sia di Angelika May, team manager del salto ostacoli austriaco di vertice.
Secondo quanto dichiarato da Elisabeth Max-Theurer, la coincidenza della denuncia con la prossimità dei Giochi è quanto meno sospetta, soprattutto alla luce del fatto che le accuse contro Kühner, decadendo, sono classificabili come false. «Questo tipo di notizie non danneggia solo l’atleta in questione, ma anche la reputazione dello sport equestre nel suo complesso» ha sottolineato la presidentessa.
Anche la May, che è entrata maggiormente nel dettaglio, ha espresso grande soddisfazione per l’epilogo di questa vicenda. «Max Kühner ci ha coinvolto nel procedimento di sua iniziativa e ci ha concesso pieno accesso ai documenti. Certificati veterinari ufficiali e perizie indipendenti dimostrano chiaramente che i suoi cavalli sono tenuti, curati e allenati in condizioni ottimali. Queste accuse non solo erano infondate, ma hanno rappresentato anche un notevole onere per Max Kühner e per l’immagine dello sport».
A chiusura di un episodio sicuramente molto pesante per il cavaliere austro-tedesco, Kühner ha postato sui social un bellissimo e toccante messaggio di fine anno in cui ha trovato spazio anche una citazione sull’incresciosa vicenda. «La stampa negativa che ha preceduto i Giochi olimpici ha rappresentato un pesante fardello, sia per me personalmente sia per coloro che mi circondano. Sono profondamente sollevato dal fatto che ora tutto sia stato completamente risolto e che quel capitolo sia ormai alle spalle».